Il settore dell’Assistenza e Manutenzione in Italia sta vivendo un momento di grande fermento e rappresenta oggi una delle aree di attività più dinamiche e promettenti per moltissime imprese, dalle microimprese individuali fino alle aziende più strutturate con una presenza capillare sul territorio nazionale.

Forse non è noto a tutti, ma la maggior parte degli operatori attivi in questo comparto appartiene al mondo delle PMI – le Piccole e Medie Imprese. Queste realtà, che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana, operano spesso con un parco veicoli ridotto, in genere composto da meno di 10 mezzi tra automobili e furgoni leggeri, i cosiddetti LCV (Light Commercial Vehicles).

La gestione di un’azienda dedicata all’assistenza tecnica o alla manutenzione offre certamente l’opportunità di lavorare in un mercato molto attivo, dove la domanda di interventi è costante e spesso urgente. Tuttavia, la sfida principale che devono affrontare gli imprenditori in questo campo è quella di riuscire a mantenere alta la qualità del servizio e la rapidità degli interventi, senza compromettere la sostenibilità economica dell’attività.

Molto spesso, chi guida queste imprese si affida alla propria esperienza e a quella dei collaboratori sul campo. È un approccio comprensibile, basato su competenze consolidate e senso pratico, ma in assenza di una pianificazione strutturata e di strumenti di supporto adeguati, l’attività quotidiana rischia di diventare una corsa continua contro il tempo, dove ogni imprevisto si trasforma in una piccola crisi da gestire. Quando l’eccezione diventa la regola, si crea un clima di tensione crescente che può mettere sotto pressione sia chi guida i mezzi sia chi ha il compito di coordinarli.

In questo contesto, è facile trascurare aspetti fondamentali come la sicurezza alla guida, l’efficienza nei consumi, o la manutenzione preventiva dei veicoli. Eppure, proprio questi sono i fattori che fanno la differenza tra un’azienda solida e una costantemente alle prese con le urgenze/emergenze, fermi tecnici e costi imprevedibili. Basta pensare all’impatto che può avere l’improvvisa indisponibilità di un veicolo su una flotta di cinque unità: un solo guasto può compromettere oltre il 20% della capacità operativa dell’intera impresa. Se il veicolo coinvolto è anche protagonista di un incidente per guida distratta o non conforme agli standard di sicurezza, le conseguenze possono essere ancora più serie.

È qui che entra in gioco la telematica applicata alla gestione delle flotte, uno strumento ancora troppo spesso sottovalutato dalle PMI, anche a causa di convinzioni errate o pregiudizi difficili da scardinare.

Una delle frasi più ricorrenti, quando si propone una soluzione telematica a un’azienda con pochi mezzi, è: “Non mi serve, la mia flotta è troppo piccola”. Ma è proprio quando i mezzi a disposizione sono pochi che diventa indispensabile valorizzarli al massimo, gestendoli con attenzione prevenendo guasti ed inefficienze. Se ho solo tre veicoli in azienda, ciascuno rappresenta un terzo della mia capacità produttiva. Non posso permettermi che uno di questi sia fermo per un problema prevedibile.

Un altro luogo comune molto diffuso è quello relativo ai costi. Alcuni imprenditori ritengono che soluzioni come il monitoraggio GPS, la gestione dinamica dei percorsi o la raccolta dati sullo stile di guida siano fuori portata per il loro budget. Eppure, in molte situazioni, queste aziende forniscono già ai loro autisti strumenti come navigatori satellitari o smartphone avanzati, pensando di aver risolto il problema con una spesa minima. Il punto è che, a ben vedere, queste soluzioni “fai da te” spesso generano più difficoltà che vantaggi: errori di inserimento, distrazioni alla guida, cali di segnale eccetera, tutti problemi che compromettono l’efficienza e mettono a rischio la sicurezza.

Le piattaforme telematiche professionali, invece, semplificano il lavoro, riducono il margine di errore, aumentano la produttività dei team su strada e consentono ai responsabili di monitorare in tempo reale l’andamento delle attività. Questo significa prendere decisioni più rapide, ottimizzare i percorsi, intervenire con prontezza in caso di imprevisti e, in generale, lavorare con maggiore tranquillità e sicurezza.

Un’altra perplessità che molte PMI esprimono riguarda la complessità di utilizzo: “Chi la usa questa tecnologia? Noi non abbiamo tempo da perdere in formazione”. Ma oggi i principali fornitori di soluzioni per la gestione delle flotte offrono formazione continua, assistenza dedicata e interfacce estremamente intuitive, pensate proprio per semplificare l’adozione anche da parte di chi non ha particolari competenze digitali. La tecnologia, insomma, è sempre più a misura d’impresa, anche e soprattutto per le piccole imprese.

In conclusione, la telematica non è più un lusso per grandi flotte, ma una risorsa concreta, indispensabile ed accessibile anche per le realtà più contenute. È un investimento che si ripaga in breve tempo, non solo in termini di riduzione dei costi, ma anche per la maggiore efficienza, sicurezza e capacità di risposta che è in grado di garantire.

In un mercato dove l’affidabilità è un valore chiave, avere il controllo completo della propria operatività su strada può davvero fare la differenza.

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